LA RABBIA

    Chi è costei?

    E’ un'emozione che fa parte del nostro corredo organismico, patrimonio genetico.

    Tutti proviamo rabbia o l’abbiamo provata nella nostra vita.

    Si presenta con varie tonalità che vanno da un’intensità bassa, per esempio il fastidio, ad un intensità più alta, per esempio la furia.

    Tra il fastidio e la furia ci sono infinite tonalità di rabbia: irritazione, ira, collera ecc.

    Siccome non ci si può non arrabbiare in quanto esseri umani, e siccome tutti ne abbiamo fatto esperienza, è giusto provare rabbia!

    Tu, ti taglieresti un braccio? Penso che la maggior parte di noi risponderà no a questa domanda. Quindi così come non ti priveresti di un braccio, non va bene eliminare la rabbia.

    Mi capita molto spesso di ricevere richieste di eliminazione delle emozioni; non si possono eliminare!

    Ciò che invece è possibile fare è stabilire una relazione più funzionale con questa nostra compagna di viaggio.

    Iniziamo quindi a conoscerla e riconoscerla.

    Come si presenta?

     

    Intanto il primo incontro avviene nel corpo, è lì che sperimentiamo tutte le nostre emozioni.

    Il battito cardiaco si fa accelerato; spesso la associamo al colore rosso, e ciò accade perché nel nostro corpo si registra un aumento di afflusso di sangue nella periferia. Quindi è possibile che qualcuno diventi rosso in viso, o abbia le mani calde, senta più calore e sudi. Inoltre c’è un aumento della tensione nei muscoli, che sono come pronti a scattare.

    Cortesia L. Nummenmaa et al./PNAS

    Nel volto le sopraciglia si corrugano, si serrano i denti, si comprimono le labbra, o ancora si mostrano i denti.

    Questo è un meccanismo innato che ha a che fare con il tema del territorio.
    La rabbia è l’emozione della difesa del territorio.
    Spesso viene confusa con altre emozioni, probabilmente perché non si presenta quasi mai da sola; la troviamo associata all’ansia, al dolore e tristezza, alla paura.
    Ora prenditi un attimo, e mettiti in piedi ed immagina di tracciare con il dito i tuoi confini. Qualcuno avrà disegnato la sua sagoma, altri un semicerchio davanti a loro, altri un cerchio tutto intorno a sé, oppure un rettangolo e così via.
    Ecco questo è il tuo territorio.
    Ora immagina che qualcuno arrivi dinanzi a questo territorio, cosa provi? Come ti senti? O ancora che qualcuno passi quella linea immaginaria che hai segnato. Che effetto ti fa?
    Probabilmente alcuni hanno sentito un fastidio, altri irritazione altri ancora un po’ di rabbia. Se non hai percepito nulla è probabile che per te sia difficile stare in contatto con ciò che provi.

    E’ un’emozione che ha una storia antica, che risale alle origini della specie.
    I nostri antenati, similmente agli animali, tendevano a proteggere i propri confini per preservarsi e preservare la specie. Questo perché si manifesta quando percepiamo una minaccia nei confronti di ciò che riteniamo nostro, che ci appartiene. Si innesca così un meccanismo che ci rende pronti all’azione.
    Da qui emergono le caratteristiche comportamentali di questa emozione, che sono variegate.
    Attacco! Questo può avvenire in miriadi di modi, possiamo avere l’impulso a urlare, combattere, oppure potremmo reprimerlo e non attaccare esternamente ma internamente, noi stessi.
    Qui c’è da fare un’ulteriore differenza tra esprimerla ed agirla.
    Se per esempio qualcuno mi fa un torto e lo insulto, gli metto le mani addosso, gli faccio un dispetto, sto agendo la rabbia.
    Se nella stessa situazione gli dico che ciò che ha fatto non mi piace, che ciò che ha fatto mi ha fatto arrabbiare, sto esprimendo la rabbia.
    Inoltre è l’emozione che porta con sé più di tutte una sensazione di sentirsi più forti, più grossi, più espansi, più vivi!
    Per creare un rapporto più funzionale con questa emozione quindi, c’è bisogno di conoscerla, di vedere come mi si presenta e quando, e solo dopo è possibile individuare il miglior modo per me di esprimerla.
    Buon viaggio!