LA FRAGILITA'
 
 
Allievo: Maestro mi sento come un fiore in mezzo ad una mandria di bufali. Sballotato, in balia, fragile e ferito. Fino a ieri pensavo di star bene e di poter reggere tutto, ma non è così.
Maestro: ciò di cui parli io lo sto sperimentando da un po di tempo e sono contento che anche tu te ne sia accorto.
Allievo: ma Mestro, sei contento del mio essere fragile ed in balia? Sei contento per le mie ferite? A me piace ascoltarti e far tesoro delle tue esperienze, ma se dici questo, adesso mi risulta difficile farlo.
Maestro: mio buon Allievo vederti soffrire mi provoca dispiacere. Ciò che mi rende contento è che nonostante tutto tu, ti accorga del tuo malessere, ne parli, e provi a cercare una via.
Allievo: Maestro(sospirando)
Maestro: qualche lustro fa, mentre mi affannavo ad imparare, lavoravo strenuamente e mi prendevo cura della mia anima, almeno credevo.
Continuavo a fare ciò che facevo costantemente. Un giorno mi svegliai e ebbi la sensazione di essere rotto. I dolori mi pervadevano l'anima ed il corpo. Non mi riconoscevo più, eppure mi sembrava di eseguire, fare, praticare in modo corretto e coerente.
Mi sentivo fragile, frangibile.
Allora come stai facendo tu, andai dal mio maestro. E lui prima mi mise in una stanza isolata a stare con me stesso, e poi mi portò in una scuola con tanti bambini giocosi e vivaci ed infine mi portò da un vecchio maestro centenario.E mi chiese: cosa hai fatto tutto rotto e dolorante quando sei stato da solo? E cosa quando siamo andati dai bambini? E cosa dal vecchio maestro? Ed io gli dissi:
Quando ero da solo mi sono accovacciato in un angolo a leccarmi le ferite, dai bambini mi sono mosso lentamente e mi sono fermato, e vedendomi così i bambini hanno subito fatto giochi morbidi e delicati, dal vecchio maestro ho camminato lentamente con lui e l ho aiutato a svestirsi, usando delicatezza e morbidezza.
Allievo: e cosa hai imparato?
Maestro: che solo quando mi sono sentito rotto, fragile e frangibile ho potuto sperimentare il prendermi cura, ciò che stavo facendo fino a quel momento era stato curarmi, ma non bastava. È nel mio sentirmi fragile che ho potuto riconoscere la potenza del prendermi cura.
Ora tocca a te buon Allievo.
M.P.