RI-COMINCIARE
     
     
    Allievo: Maestro sono qui, con il mio bagaglio di lividi, graffi, ferite, dubbi e paure. Fermo e dolorante. Incerto sul da farsi. E ora?
    Maestro: Caro Allievo vedo le tue ferite, lividi graffi e paure, e mi dispiace vederti così.
    Allievo: è sempre più difficile per me trovare il modo di stare. Mi fa male tutto: il corpo, l'anima i pensieri.
    Sono abbattuto
    Maestro: Mi dispiace, a volte la violenza degli eventi è tale che nessuno scudo ci può aiutare più di tanto.
    Allievo: si ho sperimentato questo. Allora ogni mio sforzo è stato vano se non sono riuscito a evitare di farmi male.
    Maestro: Durante i combattimenti per il predominio sui territori del nord, molti guerrieri tra cui anch'io, siamo rimasti pesantemente feriti.
    Ma mentre le lotte imperversavano non riuscivo a comprendere il male che ricevevo, ero concentrato a schivare, difendere e all'occorrenza attaccare. Sanguinavo, e tutto sembrava così folle. Ma nonostante ciò continuavo a fare ciò che stavo facendo come potevo. Rispondevo a ciò che accadeva così com'ero, in quel momento non potevo far altro.
    Niente domande, niente soluzioni, niente cure. Solo rispondere.
    Questo tempo mi ha dato resistenza.
    Finita la lotta mi sono trascinato in un covo a giacere.
    E lì tutto è salito. Dolori, dubbi, paure mi hanno pervaso.
    Che fare? Stare!
    Non potevo far altro che stare lì e con le forze rimaste mentre i pensieri affollavano la mente, con la paura nel cuore, ho cominciato a curare le ferite. Prima quelle che sanguinavano. Ho usato erbe e stracci tagliati dalle mie vesti, urina e saliva.
    Poi ho preso del tempo per tranquillizzare il mio animo, aspettando di non sanguinare più.
    Meditando e scaldandomi, pensando a dov'ero e costruendo un modo per tornare a casa.
    Questo tempo mi ha dato cura e calma.
    Quando mi sono almeno un pochino tranquillizato, curato, sono uscito dal covo, e ho cercato aiuto.
    Uno sparuto gruppo di guerrieri si era riunito in una casa, ed ha accolto anche me.
    Abbiamo condiviso i dolori, le paure, ci siamo presi cura delle ferite l'uno dell'altra, abbiamo condiviso cibo e vestiti.
    Questo tempo mi ha dato fede e speranza.
    Poi insieme abbiamo cercato di tornare a casa. Accompagnando chi stava peggio e poi trovando mezzi che ci facilitassero il compito.
    Questo tempo mi ha dato possibilità.
    E sono giunto a casa.
    Lì ho continuato a rimettermi in forze. E dopo a ri-cominciare le pratiche. Quelle che facevo prima, ma che ora cominciavo a fare con più cura di me.
    Questo tempo mi ha dato altro tempo, altre possibilità di vita.
    Non ho molto da offrirti in questo momento di dolore, solo me, la mia presenza, la mia esperienza, il mio calore, le mie pratiche.
    Allievo: pensavo di essere il solo a stare così, solo a dover trovare il modo di ricominciare, solo a dover far fronte agli eventi!
    Ora so che c'è un tempo per stare ed uno per fare, uno per pensare ed uno per potere.
    E che non sono solo in questo star male.
    E che è un continuo Ri-Cominciare.
    Grazie Maestro
    M.P.