SPIRALI
     
    Allievo: Maestro mi sono perso nel turbinio dei miei pensieri e delle mie azioni, non riesco più a ritrovare la via.
    Maestro: E come ti senti?
    Allievo: mi sento come stretto in una spirale e man mano che salgo ho le vertigini. Sono in un tornado.
    Maestro: Ah la spirale! Sai com'è fatta?
    Allievo: si, comincia in un punto e poi man mano si allarga. Però non credo mi possa aiutare sapere com'è fatta. Perché me lo chiedi?
    Maestro: buon Allievo la spirale è una forma potente, porta con sé un forte simbolismo legato alla vita e alla morte.
    Tutto nasce da un punto e da quel punto si evolve. Può andare in un verso o in altro.
    Comunque sia cresce. Il suo andamento è perpetuo, e mentre evolve genera.
    Allievo: Maestro non ti seguo ancora, ho difficoltà
    Maestro: certamente sei nella spirale. Ora guarda la Tua spirale, seguine il suo movimento, accorgiti di ciò che succede.
    Allievo: se mi immagino di stare all'inizio della spirale sento stabilità, fermezza, consistenza, se mi immagino di stare più su man mano che si allarga e sto in quest'altro movimento sento la nausea.
    Maestro: ecco Allievo, la tua spirale si sta evolvendo in altezza e l'altezza potrebbe generare varie sensazioni, a te porta nausea, e noi abbiamo la nausea quando siamo troppo pieni fino quasi al limite.
    Il troppo pieno non consente l'esistenza di spazi di respiro.
    Allievo: Grazie Maestro ero rapito da ciò che credevo andasse bene per me. Per stare meglio ho bisogno di ritornare alle mie radici e di praticare le scoperte.
    M.P.
        L'ELOGIO DELL'IMPERFEZIONE
    Foto,Costellazione di Orione, gennaio 2021
     
    Allievo: Maestro maestro qual'è il segreto per fare tutto bene senza sbagliare e con precisione.
    Maestro: segreto?
    Allievo: si si il segreto, essendo tu un gran maestro oramai lo avrai scoperto. Quindi ti chiedo di insegnarmelo, così da poter fare tutto alla perfezione come fai tu.
    Maestro: (sorridendo) Buon Allievo, vedi io quello che ho imparato è che se prendo un ciocco di legno e lo scolpisco, incidendo colpo su colpo, alla fine creerò una forma; quella forma che avrò trovato per quel ciocco sarà unica, perché non ce ne sarà un altra uguale. E sai che forma avrà?
    Allievo: non saprei Maestro, forse la forma che tu volevi.
    Maestro: no buon allievo, avrà la forma migliore che potevo dargli in quel momento, e sicuramente sarà imperfetta.
    Allievo: Maestro non capisco, perché lavorare tanto per poi ottenere imperfezione.
    Maestro: vedi se quella cosa che tu hai creato fosse perfetta, compiuta allora non potresti che tenerla lì ed ammirarla. E poi? Dove finirebbe il soffio della tua creatività? Starebbe fermo a guardare anche lui, e tu non respireresti più.
    Invece se ciò che crei è imperfetto avresti ancora molto respiro da praticare.
    Allievo: Grazie Maestro ho capito che non voglio più fare cose perfette perché è nell'imperfezione che si nasconde l'Infinito.
    M.P.
    LE COSE NON VANNO SEMPRE COME CE LE IMMAGINIAMO
     
     
    Allievo: Maestro mi sento sopraffatto e tormentato dalla rabbia, é difficile mantenermi calmo
    Maestro: e cosa fai?
    Allievo: mi faccio pervadere dal fuoco della rabbia che a volte resta dentro di me e altre volte mi capita di gettare sull'altro
    Maestro: e poi come ti senti?
    Allievo: all'inizio mi sembra bene, poi mi sento male sono come tormentato.
    Maestro: vedi caro Allievo il fuoco ardente della rabbia è seduttivo, ti potrebbe dare la sensazione di farti sentire vivo, però se continua ad ardere costantemente dentro, rischia di bruciarti.
    Allievo: e allora che fare? È difficile non farmi sedurre da questo fuoco.
    Maestro: Quando un fuoco viene acceso e ci si mette ancora del legno sopra, le fiamme prenderanno più vigore, se invece lo si copre, la mancanza di ossigeno lo spegnerà immediatamente, ma ci sarà moltissimo fumo dopo.
    Ancora se lasciassimo che quel fuoco arda e nel frattempo lo osserviamo, ne ammiriamo gli sfavillii e i giochi di luce, scopriremmo cosa lo fa essere così. Magari il tipo di legna, che può essere più o meno umida, oppure la sua quantità o ancora se c'è vento oppure no.
    Quindi come vedi ad alimentare un fuoco contribuiscono vari elementi e il tipo di fuoco che avremo non è possibile definirlo a priori.
    Allievo: Grazie Maestro non conoscendo ciò che mi ardeva dentro mi sentivo tormentato. Adesso ho capito che non è questione di riuscire a mantenermi calmo ma di costruire la mia calma guardando il fuoco.
    M.P.
     
                      ASCOLTARE
     
     
     
    Allievo:Maestro non so che mi succede, mi sento bloccato, mi viene da piangere, non so che fare.
    Maestro: Non fare
    Allievo: ma è insopportabile questa condizione in cui mi trovo,ho anche paura.
    Maestro: mio buon allievo la risposta te la stai dando da solo, il tuo corpo sta parlando per te.
    Ti dice di fermarti, perché quando corri tutto passa indistinto.
    Se ora ti fermi puoi ascoltare quella musica di sottofondo che credi di non sopportare.
    Quella musica è il suono che fai quando respiri, quando vivi.
    Quando ti fermi permetti alla vista di abituarsi ed adattarsi al buoio.
    Solo così potrai ritornare a vedere.
    Solo fermandoti potrai sentire il tuo rumore.
    Allievo: Grazie Maestro ho capito che non è questione di riuscire a sopportare ma di permettersi di ascoltare.
    M.P.
     
     
    ESSERE PARTE DEL TUTTO, NON IL TUTTO
     
     
    Allievo:Oh maestro ho paura.
    Fino a ieri ho cercato di mantenermi saldo, di rispettare le regole. Adesso sul tramontare del sole ho paura e non so come fare ad affrontare domani.
    Maestro: Mio caro allievo anch'io ho paura
    Allievo: come maestro, anche tu? Non hai trovato la strada del distacco?
    Maestro: Vedi il fatto che tu mi chiami Maestro non vuol dire che io sia diverso da te.
    La paura del domani è un sentimento comune agli esseri umani, finché non imparano ad osservare.
    Allievo: E a cosa ci aiuterebbe farlo? La paura resta, non va via se osservo
    Maestro: Tu cosa sei solito osservare?
    Allievo: Le mie ed altrui gesta, gli animali, gli alberi le piante.
    Osservo ciò che è intorno a me.
    Maestro: Ecco cosa manca buon Allievo,
    la cintura di Orione; ciò che è sopra di te.
    Sopra di noi ci sono meraviglie che è difficile persino immaginare. Ciò che vediamo è una luce che giunge a noi dopo che ha attraversato centinaia di anni, e ci arriva splendente e luminosa.
    Ma quella luce è frutto di passaggi in posti impensabili, impervi, instabili.
    Quindi allievo ora dimmi, cosa succede alla tua paura?
    Allievo: si affievolisce, ho capito che è una questione di prospettiva. Mi sento contemporaneamente piccolo e grande. Mi sento parte di un quadro immenso, e che io sto contribuendo ad arricchire.
    Grazie maestro mi ricorderò che sono parte del tutto, e non il tutto.
    M.P.